Aumentare l’adesione alle vaccinazioni degli operatori sanitari, rendendole obbligatorie: una possibilità che solleva dubbi etici.
Nonostante gli appelli di istituzioni internazionali come l’Organizzazione mondiale della sanità – che lo scorso novembre, ad esempio, invitava gli operatori sanitari a proteggersi dall’influenza – la copertura vaccinale in questo gruppo sociale rimane bassa. Eppure gli operatori sanitari hanno un maggior rischio di ammalarsi proprio a causa del loro lavoro, e di contagiare a colleghi e pazienti.
Per degli operatori sanitari si può quindi postulare l’imperativo etico di proteggersi con le vaccinazioni, soprattutto se lavorano con pazienti ad alto rischio. Se l’adesione volontaria non è sufficiente, l’intervento delle autorità politiche e sanitarie, nell’avviare campagne di vaccinazione obbligatoria, sarebbe moralmente sostenibile. In questo caso, infatti, il bene della salute pazienti e degli operatori, e il dovere da parte delle autorità di tutelarlo, prevarrebbero sul principio dell’autonomia individuale.
È quanto sostiene un articolo pubblicato su Eurosurveillance, bollettino dell’Ecdc (Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie),
Fonti / Bibliografia
EUROSURVEILLANCE, Ethics of mandatory vaccination for healthcare workers.