Tetano, 600 casi in Italia in dieci anni

L’Italia rimane il Paese europeo con l’incidenza maggiore.

È il risultato a cui arriva uno studio pubblicato sulla rivista Vaccine, che ha analizzato i dati italiani sul tetano dal 2001 al 2010. In questo decennio, 594 casi di tetano sono stati notificati nel nostro Paese, ovvero circa una sessantina l’anno.

La quasi totalità delle persone che hanno contratto la malattia, però, erano non vaccinate o vaccinate in modo incompleto (ricordiamo che negli adulti il richiamo vaccinale andrebbe fatto ogni dieci anni). Dato preoccupante è che in Italia il rischio aumenta con l’età: più della metà dei soggetti tra 45-64 anni, e oltre i due terzi di quelli con più di 65 anni, ha infatti un livello di anticorpi nel sangue insufficiente, non protettivo.

Non è un caso, quindi, se circa otto casi di tetano su dieci si sono verificati in persone con almeno 65 anni. Importanti quindi le conseguenze: per ogni anno, il numero dei ricoveri è di circa il 50 per cento superiore al numero dei casi notificati; in media, inoltre, si sono verificati 21 decessi.

Secondo gli autori, il tetano in Italia è dieci volte più presente che in altri Stati industrializzati, come Australia e Canada. Anche secondo l’ultimo rapporto Ecdc, relativo al 2011, l’Italia è il primo Paese europeo per numero di casi.

MC/AF

Fonti / Bibliografia

Vaccine 2014, n. 32 (6) - Tetanus in Italy 2001–2010: A continuing threat in older adults