Il vaccino Mpr diminuisce i ricoveri da qualsiasi tipo di infezione

L’ipotesi suggerita da uno studio danese su 500 mila bambini.

Secondo il recente studio pubblicato da Jama, i bambini che hanno ricevuto il vaccino Mpr (contro morbillo, parotite e rosolia) hanno una minore frequenza di ricoveri ospedalieri anche per infezioni diverse da quelle controllate dal vaccino

In Danimarca, il calendario vaccinale raccomandato prevede la somministrazione dei vaccini contro difterite, tetano, pertosse, poliomielite ed emofilo B per tre volte: a 3, 5, 12 mesi. Il vaccino Mpr è dato poi a 15 mesi.

I ricercatori hanno seguito circa 500 mila bambini dal 1997 al 2006, dagli undici mesi ai due anni, usando i dati, contenuti nel registro nazionale, su vaccinazioni e ricoveri ospedalieri. Si tratta quindi di uno studio osservazionale. I bambini sono stati suddivisi in due gruppi: quelli che hanno ricevuto le tre dosi degli altri vaccini, seguite da una dose di Mpr; quelli che hanno ricevuto la dose di Mpr prima della terza dose degli altri vaccini (saltata o rinviata).

Nei bambini di 16-24 mesi, i risultati dello studio hanno mostrato una differenza tra i due gruppi. La frequenza di ricoveri per qualsiasi tipo di infezione era inferiore (4,6 per cento) in chi aveva ricevuto il vaccino Mpr per ultimo e nella giusta sequenza, rispetto a chi non l’aveva ricevuto nel periodo programmato (5,1 per cento). L’effetto protettivo è stato più vistoso per le infezioni respiratorie, ma è presente anche per le infezioni gastrointestinali e in altri tipi di infezioni come micosi, epatiti, meningiti, ecc.

«Lo studio va interpretato con attenzione – commenta David Goldblat, immunologo dell’Institute of child health dell’University college di Londra – perché soggetto a diverse fonti di errore e confondimento». Tuttavia, i risultati suggeriscono la possibilità che le vaccinazioni producano, stimolando il sistema immunitario in modo globale, una serie di effetti protettivi non specifici. Al momento non ci sono studi pubblicati che spieghino questo meccanismo. Ulteriori ricerche saranno necessarie, in particolare, per capire il ruolo giocato dalla corretta sequenza delle vaccinazioni: «Le possibili implicazioni di tali effetti non specifici dei vaccini per il calendario vaccinale pediatrico non è chiaro – conclude David Goldblat – Ma se questi effetti saranno documentati, i calendari potrebbero essere rivisti, perché minime modifiche permetterebbero di diminuire ulteriormente la mortalità infantile».

MC/AF

Fonti / Bibliografia