Oms: in pericolo l’obiettivo di eliminare il morbillo entro il 2015

L’Italia seconda per numero di casi, in Europa oltre 10 mila nel 2013.

L’obiettivo dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) di eliminare morbillo e rosolia in Europa entro il 2015 è stato discusso nel Congresso europeo del 18-20 marzo scorso ad Antalya, in Turchia. Durante l’incontro, che ha riunito gli Stati membri responsabili del programma di vaccinazione, si è sottolineata la difficoltà a raggiungere l’auspicato traguardo: nonostante i tentativi di limitare le due malattie, infatti, continuano a verificarsi epidemie, anche a causa di carenze nei servizi di vaccinazione e nei sistemi di sorveglianza.

A confermare la persistenza e l’aumento dei casi, l’ultimo report del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha pubblicato i dati sul morbillo nel 2013: in Europa si segnalano 10.271 casi, contro gli 8.127 casi del rapporto precedente.

Nove casi su dieci di morbillo coinvolgono cinque Paesi europei: Germania (1.772 casi, 17 per cento), Italia (2.216 casi, 22 per cento), Paesi Bassi (2.499 casi, 24 per cento), Romania (1.074 casi, 10 per cento) e Regno Unito (1.900 casi, 18 per cento). In Italia, i casi si sono quadruplicati.

Dei casi di cui è stato possibile verificare lo stato di vaccinazione, l’88 per cento non erano stati vaccinati. I più colpiti sono stati i bambini sotto l’anno di vita (che a quell’età ancora non hanno ricevuto il vaccino) e a seguire quelli tra 1 e 4 anni (inseriti nel calendario vaccinale). Sono state segnalate tre morti correlate al morbillo e otto casi complicati da encefalite acuta.

Casi di morte per morbillo:

  • in Germania, un adolescente di 19 anni è deceduto per panencefalite sclerosante subacuta (Pess). Aveva contratto il morbillo da bambino, manifestando i primi segni di deterioramento cerebrale all’età di dieci anni; in seguito, diagnosticata la Pess, ha trascorso gli ultimi sette anni della propria vita in coma vegetativo;
  • nei Paesi Bassi, è morta un’adolescente di 17 anni per complicanze da morbillo.

Casi di importazione di morbillo:

  • nel Regno Unito si sono verificati dieci casi che coinvolgevano viaggiatori provenienti dalle Filippine, dove un’epidemia è in corso;
  • nell’ottobre 2013, un turista ha esportato il morbillo dai Paesi Bassi in Canada, causando un’epidemia che ha coinvolto 42 persone.

Altre epidemie in corso:

  • in Galles, nel mese di ottobre 2013, si è verificato un nuovo focolaio, nella stessa zona dove si era verificata l’epidemia dell’anno precedente: iniziata nel novembre 2012, è stata dichiarata finita nel luglio 2013, dopo 1.219 casi segnalati;
  • nel 2014 si sono registrati 12 casi in Austria e 1 caso in Finlandia, in studenti di scuole antroposofiche;
  • ai confini dell’Unione europea, la Russia ha riportato diverse grandi epidemie ancora in corso: in Kursk, un focolaio di 207 casi sta coinvolgendo una comunità Battista (che rifiuta la vaccinazione); inoltre, in Astrakhan si sono verificati 110 casi; nella regione di Tula, 62 casi, in comunità di Battisti e di Rom; infine, 41 casi nella Repubblica Karachay-Cherkess.

I dati riportati dall’Ecdc mostrano l’estrema facilità con cui il morbillo si diffonde da un Paese all’altro, e in comunità contrarie alla vaccinazione. Come ribadito al Congresso europeo di Antalya, è necessario un piano per rinforzare le campagne vaccinali, se si vuole liberare l’Europa da questa malattia.

ML/AF

Frequenza di segnalazione dei casi di morbillo (per milione) per nazione, anno 2013 (fonte: Ecdc - Measles and rubella monitoring, February 2014)

Fonti / Bibliografia