Più di un'obiezione agli esposti Codacons sul vaccino esavalente presentati in varie procure italiane

L’associazione dei consumatori chiede indagini sulla prassi vaccinale. La SItI replica nel merito sull'opportunità, sulla validità e sulla veridicità dei fatti esposti da Codacons.

Notizia apparsa su internet: http://torino.repubblica.it/cronaca del 16 giugno 2014.

Notizia apparsa su internet: http://torino.repubblica.it/cronaca del 16 giugno 2014.

Il Codacons, nota associazione dei diritti dei consumatori, ha presentato esposti a diverse Procure italiane, chiedendo di indagare sul vaccino esavalente. Il nocciolo della questione? Il Servizio sanitario nazionale somministra sei vaccini assieme, al posto dei quattro previsti dalla legge come obbligatori. Secondo il Codacons, tale pratica, oltre a pericoli per la salute da «sovraccarico e choc del sistema immunitario», come si legge in un comunicato stampa dell’associazione, comporterebbe lo spreco di 114 milioni di euro l’anno (a vantaggio ovviamente delle multinazionali del farmaco). Il Gip del Tribunale di Torino è stato il primo ad avviare le indagini, perlomeno per verificare la fondatezza di un eventuale pericolo per la salute pubblica.

La Siti, Società Italiana di Igiene e Medicina preventiva, contesta questa presa di posizione: «Continuano ad essere proposte su quotidiani di ampia diffusione e via internet notizie del tutto destituite di evidenza scientifica ed economica sulla presunta pericolosità o sull’inutilità di alcune delle vaccinazioni fortemente raccomandate, facendo coincidere l’obbligo (che deriva da motivazioni storiche) con il concetto di utilità, mentre le vaccinazioni non obbligatorie sarebbero inutili e costituirebbero uno sperpero di denaro pubblico».

E in merito alla denuncia del Codacons, afferma: «La denuncia riguardo al vaccino esavalente dell’infanzia è ormai datata, ed ha portato negli scorsi mesi a sistematiche visite dei NAS in gran parte delle Aziende Sanitarie Locali per verificare se la denuncia di tale associazione trovasse qualche riscontro. Ciò con notevole impegno di risorse umane della pubblica amministrazione, sia da parte dei NAS, sia da parte del personale delle ASL che ha dovuto impiegare parte rilevante del proprio tempo (pagato dalle tasse dei cittadini) per rispondere alle richieste dei carabinieri dei NAS. Il tutto – sottolinea la Siti - per attaccare un vaccino come l’esavalente, utilizzato nella maggior parte dei Paesi europei in quanto riconosciuto fondamentale per prevenire 6 importantissime malattie infettive, indipendentemente dal fatto che le vaccinazioni in questione siano o meno obbligatorie (l’obbligo vaccinale è diverso nei diversi Paesi, ma ciò non influisce sulla decisione di utilizzare il vaccino)».

Ma allora perché somministrare due vaccini “non obbligatori” assieme a quelli “obbligatori” per legge? Secondo la Siti: «appare totalmente illogico fare distinzioni tra le diverse componenti del vaccino, di cui alcune sarebbero da somministrare solo per il fatto di essere obbligatorie (facendo intendere che esse vanno fatte per soddisfare un dovere nei confronti di una legge dello Stato, e non invece perché proteggere i propri figli contro malattie gravi è un diritto sancito dalla Costituzione). Vale la pena ricordare che la pertosse è malattia ancora oggi talvolta mortale specie nei bambini del primo anno di vita, e che le sue gravi Haemophilus influenzae di tipo b, l’altro ‘accusato’, causava fino a metà degli Anni Novanta centinaia di casi di meningiti e sepsi nei bambini sotto i 5 anni in Italia, casi oggi virtualmente scomparsi grazie alla diffusione della vaccinazione».

Invece, in merito all’affermazione del Codacons che i genitori non sarebbero informati sul fatto che vengono somministrati due vaccini raccomandati: «Non risponde a verità – conclude la Siti – dal momento che tutto il personale dei servizi vaccinali ha per contratto un debito informativo su tutto quanto viene proposto, sia esso obbligatorio o raccomandato. Peraltro, vale la pena rilevare che basterebbe leggere la letteratura medico-scientifica nazionale ed internazionale del settore (disponibile gratuitamente per tutti sul web) per capire come il vaccino esavalente sia stato una fondamentale innovazione di salute per tutti i bambini, e costituisca anche economicamente il contrario di quanto il Codacons afferma, cioè uno dei migliori utilizzi delle risorse disponibili in campo sanitario, che trova pochi analoghi in quanto a ritorno di salute a fronte delle risorse investite».