Poliomielite, emergenza internazionale, la risposta dell’Oms

Le indicazioni del Ministero della salute e dell’Ecdc per proteggersi.

Il 5 maggio scorso, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha dichiarato che la diffusione del virus della poliomielite è «un rischio per la salute pubblica» e «un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale». Nel 2013, i due terzi dei casi di poliomielite sono stati causati da persone infette che si sono spostate da una nazione all’altra. Nel 2014 questo quadro sembra destinato a ripetersi.

Al momento, sono dieci le nazioni in cui è presente il poliovirus Afghanistan, Camerun, Guinea Equatoriale, Etiopia, Israele, Iraq, Nigeria, Pakistan, Somalia e la Siria. Pakistan, Camerun e Siria sono già fonte di esportazione.

La Regione Europea dell’Oms è stata dichiarata libera dalla polio nel 2002, e mantiene buoni tassi di copertura vaccinale e di sistemi di sorveglianza (sia dei casi, che delle acque reflue urbane in cui può annidarsi il virus). Tuttavia, l’Oms ha ritenuto di emanare alcune raccomandazioni temporanee per gli Stati che stanno esportando il virus e quelli in cui il virus è presente ma non ancora esportato. La Commissione Europea quindi ha invitato gli Stati membri ad aggiornare le loro raccomandazioni per prevenire l’introduzione del poliovirus.

Il Ministero della Salute italiano, alla luce di questo, ribadisce le raccomandazioni già emanate nel 2011, per far fronte alla «protratta emergenza immigrati dall’Africa settentrionale ed al rischio di re-introduzione di poliovirus in Italia»

Alcune delle raccomandazioni (il testo completo è disponibile negli allegati):

  • proseguire le attività del sistema di sorveglianza, per rilevare specifiche emergenze;
  • implementare, ove opportuno, la sorveglianza ambientale dei poliovirus;
  • vaccinazione dei bambini immigrati da 0 a 14 anni: vaccinare i bambini che non sono mai stati vaccinati o in cui lo stato vaccinale è dubbio, secondo il calendario nazionale; completare gli eventuali richiami per quelli con vaccinazione regolare e documentata;
  • per gli adulti immigrati da Paesi affetti: verificare lo stato vaccinale. Negli adulti mai vaccinati, effettuare il ciclo completo di vaccinazione; nei casi dubbi, somministrare almeno una dose;
  • per i viaggiatori che si recano nei Paesi affetti: se hanno ricevuto una dose di vaccino da almeno 12 mesi, portare con sé in viaggio un certificato valido di vaccinazione; se non hanno ricevuto una dose negli ultimi 12 mesi, sottoporsi alla vaccinazione.

I viaggiatori dovrebbero, inoltre, essere informati che, in assenza di documentazione (certificato antipolio su modello di certificato internazionale) potrebbero essere sottoposti, in accordo con le raccomandazioni temporanee dell’Oms, a vaccinazione antipolio al momento della partenza dal Paese affetto.

MC/AF