Valsecchi sui magistrati che intervengono sui vaccini e altre questioni scientifiche

Valsecchi sui magistrati che intervengono sui vaccini e altre questioni scientifiche

In un articolo pubblicato lo scorso 16 giugno su Quotidianosanità, Massimo Valsecchi (nella foto), direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Ulss 20 Verona, riflette sul sempre maggior imporsi della magistratura italiana nel dibattito scientifico. Una anomalia non priva di conseguenze, di cui forse la magistratura non tiene conto, e che mette a rischio la sua stessa autorevolezza.

Ad esempio, si interroga Valsecchi: «Quale arrogante senso di autosufficienza può indurre un magistrato a costituire una sua commissione tecnica di indagine» sulla correlazione tra autismo e vaccini, quando autorità nazionali e internazionali – come l’Organizzazione mondiale della sanità e il Ministero della salute – smentiscono da anni questa associazione? Il riferimento è alla presa di posizione della Procura di Trani dello scorso maggio.

Il direttore del dipartimento di prevenzione veronese si allinea alla senatrice e ricercatrice Elena Cattaneo, che già sul Corriere della sera (riferendosi al caso Stamina) aveva auspicato l’intervento istituzionale, domandandosi se: «magistrati che ordinano di trasfondere preparati di cui essi non conoscono il contenuto, i cui consulenti tecnici spesso sono i medesimi che hanno ritrattato le diagnosi sui pazienti quando interrogati dalla procura di Torino, non possano essere oggetto di un intervento di approfondimento del Consiglio Superiore della Magistratura o del Ministro della Giustizia».

Per Massimo Valsecchi, quindi, il problema più grave è «il non funzionamento dell'organo di autogoverno della Magistratura» che, con simili iniziative crea «colpevole disinformazione». Inoltre, ostacola «lo sforzo del Servizio Sanitario Nazionale di tenere sotto controllo malattie pericolose come il morbillo o come la poliomielite da poco ricomparsa nel Mediterraneo».

MC/AF