Sicurezza dei vaccini, una nuova revisione

Raccolte le evidenze sugli eventi avversi realmente associati ai vaccini.

La buona notizia è che i vaccini sono sicuri. È questo il risultato di uno studio pubblicato su Pediatrics, che ha valutato una serie di studi e pubblicazioni, a partire dal report 2011 dell’Institute of Medicine (Iom), relative alla sicurezza dei vaccini in uso negli Stati Uniti. Per ogni studio (ne sono stati considerati 67) si è tenuto conto sia delle caratteristiche dei pazienti che degli eventi avversi riportati.

Le affermazioni sull’associazione tra un vaccino e un evento avverso possono avere diversi livelli di “forza” scientifica. Di seguito, le tre categorie principali usate nello studio:

  • alta: si ritiene, con un alto livello di certezza, che le affermazioni riportate (evidenza) corrispondano agli effetti reali. È improbabile che ulteriori ricerche possano modificare la valutazione;
  • moderata: si è moderatamente sicuri che l’evidenza corrisponda agli effetti reali; ulteriori ricerche potrebbero però modificare l’attuale posizione;
  • insufficiente: non c’è alcuna evidenza disponibile o i dati disponibili non permettono alcuna conclusione valida.

Di seguito, sintetizziamo alcuni risultati dello studio:

  • Dtp: si smentisce (con un livello moderato) che questo vaccino possa provocare direttamente il diabete di tipo 1;
  • anti-emofilo B: al momento non risulta associato a nessun grave evento avverso (livello moderato);
  • anti-polio inattivato (Ipv): un livello insufficiente è assegnato a chi sostiene che ci sia una relazione tra questo vaccino e le allergie alimentari;
  • Mpr: si smentisce (ma con livello alto) ogni associazione con l’autismo. Si segnala l’associazione causale con reazioni di anafilassi in bambini allergici, encefalite in bambini immunocompromessi, di convulsioni febbrili (già segnalate nel report del 2011), e di casi di porpora (nuovo riscontro in letteratura, con livello moderato).
  • anti-rotavirus: l’associazione tra la vaccinazione e l’intussuscezione intestinale riceve un livello moderato. L’evento, quando accade, è però estremamente raro. Per risolvere gli ultimi dubbi, si attende di indagare il ruolo giocato da altri fattori di rischio, che predispongono al problema intestinale a prescindere dal vaccino;
  • anti-varicella: questo vaccino è associato (livello alto) sì a complicazioni (come encefaliti, meningiti, reazioni anafilattiche, comparsa della malattia), che però si verificano solo in soggetti che hanno un deficit immunitario. Non si verificano, quindi, nelle persone con un sistema immunitario normale. Un’associazione con forza moderata si è osservata, in uno studio, tra la porpora (una complicazione dovuta a un problema di coagulazione del sangue) e il vaccino, ma solo quando viene somministrato tra 11 e 17 anni.
  • in generale, si afferma (livello alto) che non esiste alcuna associazione tra i vaccini sopra indicati (compreso quello anti-epatite B) e la comparsa di leucemia infantile.

Gli autori dello studio, quindi, basandosi sui dati riportarti dagli studi analizzati, concludono: «Alcuni vaccini sono associati con eventi avversi seri, ma questi sono estremamente rari, e devono comunque essere valutati alla luce dei benefici protettivi che i vaccini procurano».

MC/AF

Fonti / Bibliografia

Pediatrics, 2014, n. 2 (134) – Safety of vaccines used for routine immunization of Us children: a systematic review.