Morbillo: i casi 2014 in Italia, Europa e Usa

Numerosi i casi di morbillo riscontrati dall’inizio dell’anno.

I dati nazionali, raccolti dal Reparto di epidemiologia delle malattie infettive (Cnesps), riportano più di 1566 casi dall’inizio dell’anno, di cui più della metà confermati con esami di laboratorio. L’85 per cento dei malati non era vaccinato contro il morbillo, mentre un altro 6 per cento era stato vaccinato con una sola dose.

Quasi due terzi dei casi aveva un’età compresa tra i 15 e 39 anni.

Sono state ricoverate 454 persone e 239 hanno richiesto una visita in pronto soccorso.

Circa 400 ammalati hanno avuto una complicanza dovuta al morbillo, 158 più di una.

Le complicanze più frequenti sono state: diarrea (201 casi), polmonite (80 casi), cheratocongiuntivite (71 casi), epatite (58 casi) insufficienza respiratoria (40 casi).

complicanze dei casi italiani di morbillo nel 2014 (Fonte Cnesps)

Il maggior numero di malati è stato segnalato da Liguria, Piemonte, ed Emilia-Romagna.

Se si contano anche i casi di morbillo segnalati dall’inizio del 2013, in Italia ci sono state quasi 4 mila persone ammalate, con picchi a maggio e giugno 2013 e gennaio e marzo 2014.

Per quanto riguarda l’Europa, i dati europei provenienti dalla sezione europea dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) riportano quasi 13 mila casi di morbillo dall’inizio dell’anno, nei trentasette Paesi che hanno un sistema di sorveglianza. Oltre otto casi su dieci provengono da sei nazioni: Georgia, Russia, Ucraina, Bosnia-Erzegovina, Italia e Turchia. Quasi la metà è stata confermata anche da esami di laboratorio. La maggior parte delle persone aveva un età superiore o uguale ai 20 anni.

Fonte Cnesps

Di poco più di novemila persone era noto lo stato vaccinale: il 70 per cento non era mai stato vaccinato contro il morbillo. Quasi 5 mila persone sono state ricoverate per l’infezione.

Negli Stati Uniti, da gennaio a ottobre 2014, 603 persone si sono ammalate di morbillo, il numero maggiore negli ultimi venti anni e da quando, nel 2000, era stata documentata l’eliminazione del morbillo in questi Paesi. Ci sono stati diciotto focolai infettivi. I motivi di questo brusco rialzo sono i numerosi viaggi internazionali verso zone in cui la malattia è ancora molto presente e l’emergere di correnti antivaccinatorie che fanno calare le coperture vaccinali. Essendo il morbillo molto contagioso, serve una copertura vaccinale elevata (92-94 per cento) per avere un’immunità di gregge e proteggere anche chi non può, per motivi medici, vaccinarsi. Nei Paesi in via di sviluppo muoiono dal 2 al 15 per cento delle persone ammalate.

Fonte Cnesps

Il morbillo è purtroppo ancora molto presente eppure presenta i target biologici ideali per l’eradicazione: infetta solo l’uomo, ed è disponibile una misura preventiva efficace e sicura, il vaccino.

EM/AF

Fonti / Bibliografia