Anti-influenzale tra operatori sanitari statunitensi, stagione 2013/14

​Per il Cdc, meno della metà aderisce se la vaccinazione non è richiesta.

Il report dei Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (Cdc) ha analizzato l’aderenza alla vaccinazione anti-influenzale per la categoria a rischio del personale sanitario.

Sono state fatte due indagini: una su un campione di 1.882 operatori sanitari e una, a livello nazionale, su 4.254 ospedali. La prima indagine, condotta tramite un’intervista internet, ha diviso gli operatori per categoria (medici, infermieri, farmacisti, assistenti…) e per luogo di lavoro (ospedale, ambulatorio, strutture per il ricovero a lungo termine, altro). È risultata una copertura vaccinale complessiva del 75 per cento, simile a quella della stagione 2012/13, ma maggiore rispetto agli anni precedenti. Inoltre, la copertura vaccinale superava il 90 per cento per due categorie: i medici, indipendentemente dal tipo di struttura in cui lavorassero, e gli operatori sanitari per cui la vaccinazione fosse richiesta dalla struttura lavorativa.

Se la vaccinazione anti-influenzale era solo promossa, ma non richiesta dalla struttura lavorativa, l’adesione scendeva a poco più del 70 per cento; poco meno della metà dei dipendenti sanitari si vaccinava, invece, se la vaccinazione non era né promossa né richiesta. I dati mostrano come la promozione della vaccinazione sia fondamentale per garantire una buona adesione tra gli operatori sanitari e le strategie che sono risultate più efficaci sono state l’offrire il vaccino gratuitamente, presso la stessa struttura lavorativa, per più di un giorno.

La seconda indagine condotta su scala nazionale ha evidenziato come solo un quarto degli oltre quattromila ospedali statunitensi in esame sia riuscito a raggiungere il target prefissato (copertura vaccinale superiore al 90 per cento tra gli operatori sanitari). Complessivamente si stima che circa l’80 per cento degli operatori abbia deciso di vaccinarsi, con un ampio range dipendente sia dall’ospedale in esame sia dal tipo di contratto lavorativo dell’operatore. Chi non aveva un contratto esclusivo con un ospedale aderiva meno alla vaccinazione, ma questo dato potrebbe non essere sicuro, proprio per l’elevata mobilità tra più strutture ospedaliere che non garantisce di avere informazioni certe su questa categoria.

Decisamente minore l’adesione, invece, in Italia: sia tra gli operatori sanitari che tra le altre categorie a rischio (persone con malattie croniche, ultra-sessantacinquenni, donne in gravidanza, ecc.): meno di un terzo si sono vaccinati nella stagione 2012/2013.

EM/AF

Immagine tratta dalla campagna mediatica “Earn Your Stripes!”, del Department of Health della Pennsylvania, diretta agli operatori sanitari.

Fonti / Bibliografia