ISS. ​Rapporto semestrale su Rosolia congenita e in gravidanza

Il Piano nazionale di eliminazione del morbillo e della rosolia (PNEMoRc) include tra i suoi obiettivi la riduzione dell’incidenza della rosolia congenita a meno di 1 caso/100.000 nati vivi, in linea con le indicazioni della Regione europea dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

L’ultimo Rapporto semestrale sulla sorveglianza della rosolia congenita ed in gravidanza restituisce informazioni incoraggianti. È necessario tuttavia mantenere alta l’attenzione.

Per quanto riguarda la rosolia congenita, nel nostro Paese nel 2017 sono stati segnalati 2 casi confermati, entrambi in bambini nati da profughe nigeriane residenti in centri di accoglienza: una bambina ha riportato alla nascita diverse malformazioni, l’altro è nato asintomatico.

Nei primi mesi del 2018 è stato confermato un caso importato di rosolia congenita, sempre verificatosi in un bambino nato da una profuga nigeriana.

Nel grafico sottostante sono riportati i casi confermati e probabili di rosolia congenita verificatisi nel periodo gennaio 2005 – febbraio 2018.

Grafico 1. Infezioni da rosolia congenita per anno e classificazione. Italia, gennaio 2005 – febbraio 2018.

Grafico 2. Informazioni sul quadro clinico degli 88 casi segnalati di rosolia congenita.

Per quanto riguarda la rosolia in gravidanza, nel 2017 è stato notificato un caso in una donna filippina nullipara non vaccinata, diagnosticata alla sesta settimana di gestazione; l’esito della gravidanza non è noto. Nei primi mesi del 2018 non è pervenuta alcuna segnalazione.

Nel periodo gennaio 2005 – febbraio 2018 sono stati notificati 173 casi di rosolia in gravidanza (Grafico 3). Tra le donne infette sono stati segnalati un nato morto, un aborto spontaneo e 32 interruzioni volontarie di gravidanza.

Grafico 3. Infezioni rubeoliche in gravidanza per anno e classificazione. Italia, gennaio 2005 – febbraio 2018. (nel primi mesi del 2018 non sono stati notificati casi)

Dal 2013 l’incidenza di rosolia congenita è inferiore a 1 caso ogni 100.000 nati vivi. È un risultato incoraggiante ma, visto l’andamento ciclico-epidemico della malattia, occorre non abbassare la guardia. Dal 2016 inoltre i casi segnalati di rosolia congenita hanno interessato principalmente le donne ospitate in centri di accoglienza; risulta pertanto fondamentale promuovere la vaccinazione anche nei gruppi difficili da raggiungere, come la popolazione migrante.

Perché è pericolosa la rosolia quando viene contratta in gravidanza?

Fonti / Bibliografia

ISS. Rosolia congenita e in gravidanza. Rapporto semestrale n.8 - marzo 2018