La quarta edizione del documento che raccoglie le proposte di Calendario Vaccinale Ideale
È stata pubblicata la quarta edizione del Calendario per la vita, documento che raccoglie le proposte di Calendario Vaccinale Ideale sulla base delle evidenze scientifiche e frutto della collaborazione degli esperti delle società scientifiche italiane che si occupano di vaccinazioni e di cure primarie del bambino e dell’adulto: la Società italiana di igiene medicina preventiva e sanità pubblica (Siti), la Società italiana di pediatria (Sip), la Federazione italiana medici pediatri (Fimp) e la Federazione italiana medici di medicina generale (Fimg).
Tra le novità di questa edizione troviamo la vaccinazione contro il menigococco B in adolescenza, la proposta di utilizzo del meningococco ACWY a partire dall’anno di vita in tutte le Regioni, l’estensione dell’offerta del vaccino HPV alle venticinquenni al primo screening cervicale e alle donne trattate per lesioni pre-cancersose, l’abbassamento progressivo dell’offerta gratuita dell’anti-influenzale dai 65 anni, prima ai 60 e poi ai 50 anni ed i bambini di età 6 mesi – 6 anni.
Oltre a questi aggiornamenti, nel documento vengono sottolineate alcune priorità di particolare importanza. “Prima fra tutte è la vaccinazione delle donne in gravidanza contro influenza e pertosse (dTpa). Queste due vaccinazioni possono rappresentare veri e propri presidi salva-vita sia per la madre, sia per il neonato, vista la notevole pericolosità delle relative malattie se contratte nelle prime fasi di vita o in gravidanza; è indispensabile creare momenti di condivisione delle conoscenze e delle raccomandazioni con le società dei ginecologi, dei neonatologi e delle ostetriche, affinché le donne in gravidanza siano correttamente informate sui rischi delle malattie in gravidanza e sulla possibilità di prevenirle efficacemente”. Inoltre sarà “necessario creare analoghe collaborazioni per aumentare l’adesione alle vaccinazioni nei gruppi a rischio, proponendo protocolli condivisi di immunizzazione con altri specialisti nelle specifiche patologie”.
Il board infine suggerisce “nuove modalità organizzative per l’offerta vaccinale dei prossimi anni in Italia”, in particolare l’attivazione del “ coinvolgimento di pediatri di famiglia e medici di medicina generale con l’effettuazione delle vaccinazioni nei propri studi, in rete e corresponsabilità con il Dipartimento di Prevenzione”.
[AS]