Ecco perché la terza dose è necessaria

Per chi si interroga se la terza dose sia necessaria, la risposta è certamente si. Una dose booster è fondamentale per massimizzare la protezione indotta dal vaccino e prolungare la sua durata. Inoltre, aiuta a ridurre la circolazione del virus e lo sviluppo di varianti ed a prevenire efficacemente l’insorgenza di patologia grave e di decessi.

A prescindere dal vaccino utilizzato per il completamento del ciclo vaccinale, è stato riscontrato un calo della protezione a cinque mesi dal primo ciclo vaccinale. Una maggiore frequenza di infezioni c’è stata per chi ha usufruito del vaccino Janssen. Nonostante ciò, l’efficacia nei confronti dei decessi causati da Covid-19 è rimasta alta nel tempo.

Nei reparti di terapia intensiva sono in aumento i soggetti vaccinati, e soprattutto si riscontra un aumento dei “fragili meno fragili”, pazienti che non hanno gravi comorbidità in senso stretto o pazienti che hanno una sola di queste problematiche. Ciò è legato ad un calo della protezione vaccinale, soprattutto nei confronti della variante delta.

In Israele, primo Paese in cui sono state somministrate le dosi booster, è stato condotto uno studio, pubblicato dal New England Journal of Medicine, su un campione di 1,13 milioni di persone. Dal 30 luglio al 31 agosto 2021, sono stati confrontati due gruppi di over 60: quelli cui è stata somministrata la terza dose, che avevano completato l'immunizzazione 5 mesi prima, e quelli che ne hanno ricevute due.

Ciò che è emerso dallo studio è che una terza dose Pfizer porterebbe l'efficacia del vaccino a circa il 95% di protezione, anche rispetto alla variante Delta, ed è stato rilevato un tasso di infezione, almeno 12 giorni dopo il booster, inferiore di 11,3 volte rispetto alle due dosi, mentre il tasso di malattia grave è inferiore di 19,5 volte.

In Italia, i vaccini autorizzati per la terza dose sono solo vaccini a mRNA, quindi Pfizer e Moderna, anche per chi nel primo ciclo vaccinale ha utilizzato Astrazeneca o Johnson&Johnson, purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno cinque mesi (150 giorni) dal completamento dello stesso. A partire dal 1° dicembre 2021, è raccomandata la somministrazione di una dose di vaccino a mRNA anche ai soggetti di età pari o superiore a 18 anni.

Sono molti gli interrogativi, tra cui la capacità del test sierologico di valutare il livello di protezione e l’impossibilità di quantificare le difese derivanti dalla risposta cellulare, i cosiddetti linfociti T. La risposta è che, allo stato attuale, non è indicato, perché non dirimente, fare test sierologici per rilevare la presenza di anticorpi contro Sars-CoV-2 prima di sottoporsi alla vaccinazione.

Infatti, non è stato ancora stabilito quale sia un livello minimo di anticorpi correlabile a un livello di protezione sufficiente. Significa che non c’è un valore di riferimento da confrontare con quello che emerge dal test sierologico. Un dato che per un soggetto potrebbe essere insufficiente, potrebbe invece essere più che sufficiente per un altro, e non c’è modo di saperlo con certezza.

Per chi, invece, è preoccupato degli effetti collaterali, quelli indesiderati riportati subito dopo la vaccinazione sono “coerenti” con gli effetti riportati per le prime due dosi, ma “significativamente più leggeri”. Generalmente gli effetti collaterali includono: dolore nella zona di iniezione, mal di testa, febbre, brividi e dolore muscolare.

È possibile anche la co-somministrazione del vaccino antinfluenzale, su due braccia diverse, che permette una maggiore efficienza e risparmio di tempo sia per il personale sanitario che per chi si vaccina. Mentre, l’intervallo di tempo raccomandato per i vaccini a virus vivo attenuato è di due settimane prima o dopo la somministrazione del vaccino anti-SARS-CoV-2.

Tuttavia, nonostante si parli di terze dosi, ci sono ancora milioni di cittadini che non ne hanno fatta ancora una, ed è estremamente importante che inizino il ciclo.

Con il decreto-legge 26 Novembre 2021 n.172 è stato introdotto il Super Green Pass (o Green Pass rinforzato) che ha esteso l’obbligo vaccinale anche ad insegnanti, esercito e forze dell'ordine. Potranno accedere a sale giochi, cinema, teatri, ristoranti e palestre soltanto i vaccinati e i guariti mentre chi è in possesso di un Green pass ottenuto col tampone potrà accedere ai servizi essenziali e ai luoghi di lavoro. La validità del Super Green pass scende da 12 a 9 mesi.

Occorre sconfiggere l’esitazione vaccinale. Sebbene lo scetticismo nei confronti delle vaccinazioni sia un fenomeno che esiste sin dalla disponibilità del primo vaccino, nei giorni nostri è ancor più amplificato dalla facilità con cui si reperiscono informazioni contrastanti su internet.

Come fare allora? Occorre innanzitutto smentire le fake news, poi è fondamentale una maggiore linearità e coerenza di quello che viene detto alla popolazione, non fornendo dati scorretti o contraddittori, e, in terzo luogo, occorre mostrare i vantaggi della vaccinazione e i rischi determinati dalla sua assenza.

Tempo, consapevolezza, personalizzazione, diffidenza, sono questi i 4 pilastri su cui occorre lavorare per superare l’esitazione, che rallenta il raggiungimento dell’immunità di gregge e che contribuisce alla circolazione del SARS-CoV-2.

Fonti / Bibliografia