La febbre gialla è una malattia prevenibile da vaccino di natura virale (l’agente eziologico è un arbovirus - Flavivirus della Famiglia Flaviviridae, da flavus, in latino, giallo) trasmessa all'uomo dalle zanzare infette.
Epidemiologia
Il virus è diffuso (endemico) nelle aree tropicali dell'Africa (Africa occidentale, centrale e orientale, 34 Paesi) e dell'America centrale e meridionale (da Panama alla parte settentrionale dell'Argentina, 13 Paesi).
Nel continente europeo non sono stati segnalati casi di febbre gialla nel 2019, nel 2018, invece, si è registrato il numero più alto in un singolo anno, pari a 13 casi, tutti in soggetti viaggiatori di ritorno da aree di circolazione della malattia. Nel periodo precedente, dal 2013 al 2017, era stato segnalato un solo caso.
Nessuno di questi casi è stato notificato in Italia.
Figure. Africa e Sud America rappresentati per rischio di contrarre febbre gialla (WHO, 2016)
Vie di trasmissione
Il principale vettore del virus della febbre gialla è la zanzara della specie Aedes, la stessa responsabile della trasmissione di altri virus, quali Dengue, Chikungunya e Zika.
Esistono 3 tipi di cicli di trasmissione della malattia:
- Il primo è quello della febbre gialla silvestre (o della giungla) in cui le scimmie, che sono il serbatoio principale della febbre gialla, vengono morse da zanzare selvatiche che trasmettono il virus ad altre scimmie e occasionalmente agli esseri umani.
- Il secondo è la febbre gialla intermedia in cui le zanzare semidomestiche infettano sia le scimmie che le persone. Questo è il tipo più comune di focolaio in Africa.
- Il terzo è la febbre gialla urbana, di cui si verificano grandi epidemie quando le persone infette introducono il virus in aree densamente popolate con soggetti suscettibili (non vaccinati) con un'elevata densità di zanzare (Aedes aegypti). In queste condizioni, le zanzare infette trasmettono il virus da persona a persona.
La specie Aedes aegypti non è presente nel continente europeo, quindi il rischio di trasmissione autoctona da casi legati ai viaggi è trascurabile. Tuttavia, la trasmissione della febbre gialla tramite la zanzara tigre asiatica Aedes albopictus, che è presente nel continente, non può essere esclusa ma il rischio è considerato molto basso.
Segni, sintomi, complicanze
I sintomi della malattia possono comparire dopo 3-6 giorni dal momento della puntura da parte della zanzara infetta. La maggior parte delle persone non sviluppa sintomi. La forma sintomatica invece si caratterizza per la comparsa di sintomi tipici di infezioni virali quali febbre, dolore muscolare con mal di schiena, mal di testa, perdita di appetito e nausea o vomito per una durata di 3 o 4 giorni, che rendono quindi anche difficile la diagnosi clinica.
Una piccola percentuale di pazienti, tuttavia, entro 24 ore dalla risoluzione dei primi sintomi manifesta una seconda fase di malattia, che si accompagna di nuovo alla febbre ed ad un interessamento di diversi organi, in particolare fegato e reni. In questa fase è probabile che la pelle e la sclera degli occhi tendano a diventare gialle (questo segno si chiama “ittero”, da qui il nome della malattia “febbre gialla”), inoltre si avranno urine scure e dolore addominale con vomito. Ancora, si possono verificare sanguinamenti dalla bocca, dal naso, dagli occhi o dallo stomaco, proprio per la forma emorragica della malattia. La metà dei pazienti che sviluppa questa fase va incontro a morte in 7-10 giorni.
Prevenzione
La vaccinazione è la misura preventiva più importante contro questa malattia. Il vaccino è sicuro e altamente efficace, tanto che una singola dose è sufficiente per conferire un’adeguata protezione per tutta la durata della vita.
I casi di febbre gialla nel 2018 nei turisti europei non vaccinati evidenziano l'importanza della vaccinazione contro la febbre gialla.
Si accompagnano alla vaccinazione misure preventive comportamentali, come l’uso di repellenti e un abbigliamento idoneo, e le disinfestazioni ambientali.
Inoltre una forte sorveglianza, da parte delle autorità sanitarie, dei casi di febbre gialla può aiutare a rilevare precocemente i focolai e evitare la diffusione in nuove aree, e risulta dunque essenziale. Occasionalmente, infatti, i viaggiatori infetti hanno esportato casi in paesi privi di febbre gialla. Tuttavia, come detto, la malattia può diffondersi facilmente solo se il paese in cui è importata ha specie di zanzare in grado di trasmetterla, condizioni climatiche specifiche e il serbatoio animale (scimmia) necessario per mantenerla. Per prevenire la diffusione internazionale, è essenziale che vengano applicati i regolamenti sanitari internazionali (2005) e che i viaggiatori da/per aree ad alto rischio presentino il certificato di vaccinazione contro la febbre gialla.
Terapia
Non esiste una terapia specifica per la febbre gialla, ma soltanto un trattamento di sostegno, il cui ricorso tempestivo in ospedale migliora i tassi di sopravvivenza.