Crisi umanitaria e sanitaria in Ucraina

Le Nazioni Unite stimano essere 4 milioni i rifugiati in fuga dall’Ucraina, dal 24 Febbraio 2022, data di inizio del conflitto. Inoltre, si contano 6,4 milioni di sfollati interni al Paese. Il Ministero dell’Interno ha dichiarato che sono complessivamente 79.047 le persone giunte fino ad oggi in Italia.

La maggior parte dei rifugiati è rappresentata da donne e bambini, ma è stata segnalata anche la presenza di soggetti vulnerabili, compresi anziani, persone con disabilità e minoranze etniche.

A causa del viaggio e delle scarsissime condizioni di vita che hanno affrontato, i rifugiati sono fortemente suscettibili allo sviluppo di malattie infettive. Infatti, gli ambienti sovraffollati e non adeguatamente ventilati, le scarse misure di igiene (mancanza di accesso all'acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari) e l’aggiunta di fattori esacerbanti, come lo stress nutrizionale e l'esposizione al freddo, facilitano lo svilupparsi di focolai di infezioni respiratorie e diarroiche.

Inoltre, a causa delle inadeguate coperture vaccinali, questa popolazione risulta particolarmente vulnerabile nei confronti di alcune malattie infettive, di seguito riportate.  

COVID-19

Il tasso di copertura vaccinale per COVID-19 è inferiore alla media europea, pari al 35% della popolazione (34% tra le persone di età pari o superiore a 60 anni). I vaccini autorizzati sono sei e corrispondono, per la maggior parte, a quelli autorizzati dall’EMA (European Medicines Agency) o equivalenti (Comirnaty, COVID-19 Vaccine Janssen, Covishield, Spikevax, Vaxzevria), a cui si aggiunge il vaccino Coronavac (prodotto da Sinovac).

Il numero di nuovi casi di infezione da SARS-CoV-2, sebbene in diminuzione, rimane molto elevato; inoltre, il dato è senz’altro sottostimato a causa dell’interruzione nell’esecuzione dei test.

Proprio per la bassa copertura vaccinale, il rischio di malattia grave e morte per COVID-19 tra i rifugiati potrebbe essere elevato. Tuttavia, poiché la popolazione rifugiata proveniente dall’Ucraina sembra essere composta principalmente da soggetti giovani, è possibile che la gravità della malattia sia inferiore a quanto previsto per la popolazione generale, ma è da ricordare la presenza di soggetti più vulnerabili (anziani, donne in gravidanza), che sono a rischio di sviluppare forme gravi di malattia.

Il Ministero della Salute ha emanato una circolare per programmare l’attività sanitaria in risposta all’emergenza umanitaria. Coloro che all’arrivo non saranno in possesso dell’attestato di avvenuta vaccinazione saranno sottoposti a tampone e sarà inoltre offerta la vaccinazione a tutti coloro che non siano ancora vaccinati (a partire dai 5 anni di età) e/o la dose booster (dai 12 anni), come da schema vaccinale in vigore nel nostro Paese.

MORBILLO

La copertura vaccinale per il morbillo, pur essendo aumentata dal 2015 ad oggi, resta sotto il livello raccomandato (95%) dall'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), attestandosi al 80%. Questo dato spiega il verificarsi di focolai di morbillo in Ucraina negli scorsi anni (2017-2019): nel 2019, il Paese ha registrato il numero più alto di nuovi casi di morbillo di tutta la Regione europea. Negli ultimi due anni (2020-2021) i casi di morbillo segnalati sono diminuiti, verosimilmente grazie alle misure adottate per prevenire la diffusione di SARS-CoV-2. La copertura vaccinale nei Paesi Europei che stanno accogliendo i rifugiati è disomogenea (Romania (75%), Moldavia (93%), Italia (86%)): questo dato è da tenere in considerazione in vista degli interventi di prevenzione che devono essere messi in atto da questi Paesi, dove le basse coperture vaccinali, insieme alle condizioni di affollamento in ambienti non idonei, potrebbero aumentare fortemente il rischio di focolai. È fondamentale quindi attuare campagne di vaccinazione rivolte non solo ai rifugiati, ma anche alle popolazioni ospitanti.

POLIOMIELITE

Nel 2021, in Ucraina, sono stati segnalati focolai di Poliovirus di tipo 2 di derivazione vaccinale (cVDVP2) nella zona occidentale del Paese, in seguito ai quali è stata attivata una sorveglianza clinica e ambientale intensificata per poliovirus. Inoltre, il 1° febbraio 2022 è stata lanciata una campagna nazionale di immunizzazione supplementare contro la poliomielite, con il solo vaccino inattivato (IPV), rivolta a quasi 140000 bambini e poi interrotta a causa del conflitto in corso. Pertanto, ai rifugiati che giungono in Italia verrà offerta, in maniera prioritaria, la vaccinazione contro il poliovirus.

TUBERCOLOSI

Tra i paesi della Regione europea dell'OMS, l’Ucraina è al quarto posto per numero di nuovi casi di tubercolosi (TB) e al secondo per numero di coinfezioni da HIV/TB (26%). Inoltre, tra le nuove diagnosi, il 29% è costituito da forme resistenti a farmaci, che si associano quindi a una più alta mortalità; questo dato è molto alto e rende l’Ucraina uno dei trenta Paesi al Mondo con più alto numero di nuovi casi resistenti ai farmaci. Le interruzioni dei servizi nel 2020, a causa della pandemia, hanno comportato una riduzione delle nuove diagnosi di TB rispetto al 2019, per tale ragione il dato potrebbe essere sottostimato.
La popolazione rifugiata dovrebbe quindi essere sottoposta a test per identificare la malattia (si stima possano essere oltre 2.500 le persone con TB, di cui 830 con forme resistenti alle terapie).
Inoltre, gli ambienti affollati destinati all’accoglienza aumentano il rischio di trasmissione dell’infezione.

In Italia saranno quindi raccomandate e offerte le vaccinazioni per difterite, tetano, pertosse, polio, morbillo, parotite, rosolia, ed eventualmente per varicella ed epatite B, in tutti i soggetti adulti non vaccinati o con stato vaccinale incerto; ai minori, tutte le vaccinazioni previste dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale. Le vaccinazioni per COVID-19, polio e morbillo saranno rese prioritarie. L’OMS raccomanda che i rifugiati siano vaccinati senza ritardi secondo il programma di immunizzazione del Paese nel quale intendono sostare per più di una settimana.

Per una presa in carico globale di questa popolazione, agli interventi di prevenzione vanno affiancati quelli per assicurare la continuità delle cure, con particolare attenzione alle persone con patologie croniche (in particolare malattie cardiovascolari, principale causa di morte nella popolazione generale ucraina, e diabete) e, sempre in via prioritaria, l’accesso ai servizi di salute mentale e supporto psicologico per tutte le fasce d’età.

Si rimanda agli articoli del sito per approfondimenti sugli aspetti clinici e preventivi relativi a COVID-19, morbillo e polio nel nostro Paese.

Fonti / Bibliografia
  1. https://www.interno.gov.it/it/notizie/profughi-dal...
  2. https://immunizationdata.who.int/pages/profiles/ukr.html
  3. https://ourworldindata.org/vaccination
  4. https://www.euro.who.int/en/health-topics/health-emergencies/ukraine-emergency
  5. European Centre for Disease Prevention and Control. Guidance for the prevention and control of COVID-19 in
    temporary reception centres in the context of the large numbers of people fleeing Ukraine. ECDC: Stockholm; 2022.
  6. Provision of immunization services to refugees: guidance for host countries in the context of mass population movement
    from Ukraine. March 2022. Copenhagen: WHO Regional Office for Europe; 2022. Licence: CC BY-NC-SA 3.0 IGO.
  7. Ukraine crisis: Public Health Situation Analysis – Refugee-hosting countries, WHO Regional Office for Europe; 17 March 2022
  8. Emergency in Ukraina: External Situation Report #3, published 17 March 2022;Reporting period: 11–17March 2022; WHO Regional Office for Europe
  9. Emergency in Ukraina: External Situation Report #4, published 24 March 2022, correction added 28 March; Reporting period: 17–23 March 2022; WHO Regional Office for Europe
  10. Emergency in Ukraina: External Situation Report #5, published 31 March 2022;R eporting period: 24–30 March 2022; WHO Regional Office for Europe
  11. UKRAINE SITUATION: FLASH UPDATE #5, 24 March 2022; UNHCR Regional Bureau for Europe
  12. Circolare Ministero Salute 3 marzo 2022 - Crisi Ucraina - Prime Indicazioni per Aziende Sanitarie Locali