Aggiornamenti sull'epidemia di Vaiolo delle scimmie

Pubblicato il 2 agosto il documento ministeriale per l’identificazione e la gestione del vaiolo delle scimmie (monkeypox) in Italia.

In seguito alla dichiarazione dell’OMS del 23 luglio che riconosce l’infezione come “emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale”, le autorità sanitarie italiane hanno aggiornato la Circolare Ministeriale precedentemente emessa, fornendo nel dettaglio indicazioni riguardo la sorveglianza, la segnalazione e la gestione dei casi di infezione da vaiolo delle scimmie.

Qui è possibile trovare le precedenti indicazioni sul medesimo argomento.

L’evoluzione del quadro epidemiologico, con l’incremento dei focolai epidemici in tutto il mondo, ha reso necessario il disciplinamento della gestione dell’epidemia, indicando:

1. La definizione di caso sospetto, probabile, confermato, oltre che le circostanze per la segnalazione dei casi;

2. Come gestire il caso (ad esempio l’isolamento, la gestione dei rifiuti urbani domestici delle persone contagiate, le regole assistenziali, etc…);

3. Come fare tracciamento dei contatti stretti;

4. Come manipolare e gestire i campioni biologici in laboratorio e durante il trasporto;

5. La terapia e la profilassi vaccinale.

Attualmente, l’unico vaccino antivaioloso fruibile in Unione Europea, autorizzato da EMA, è il vaccino “IMVANEX” (vaccino a virus vaccinico vivo Ankara modificato). Allo stato attuale, l’OMS non raccomanda la vaccinazione di massa; infatti, le autorità dichiarano che ad oggi la somministrazione del vaccino è raccomandata solamente come profilassi pre-esposizione per il personale sanitario a rischio, mentre come profilassi post-esposizione per i contatti di caso confermato entro quattro giorni dalla prima esposizione.

Al fine di arginare la diffusione del patogeno si raccomanda di mettere in atto tutte le misure di prevenzione non farmacologiche, quali l’igiene delle mani, l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (DPI: guanti monouso, mascherina, camice monouso) per il personale sanitario che presta assistenza a pazienti con diagnosi sospetta o confermata di vaiolo delle scimmie.