I primi 6 mesi del 2018 hanno visto in Europa un numero di casi di morbillo maggiore rispetto ad ogni altro anno di questo decennio: oltre 41mila bambini ed adulti sono stati infettati ed almeno 37 persone sono morte. La preoccupazione è stata ribadita in una nota a cura della sezione Europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Sette Paesi Europei sono stati interessati da più di 1000 casi di malattia: oltre all’Ucraina, che ha registrato più della metà dei casi totali, il morbillo è dilagato anche in Italia, Francia, Grecia, Georgia, Federazione Russa e Serbia. Quest’ultima ha riportato il maggior numero di morti. Secondo quando dichiarato dalla Commissione Regionale Europea di Verifica per l’Eliminazione di Morbillo e Rosolia (RCV), la progressione verso l’eliminazione di queste due malattie infettive non è eguale in tutti i Paesi Europei: solamente 43 dei 53 Stati Membri hanno interrotto la diffusione endemica del morbillo, solo 42 quella della rosolia. Inoltre alcuni Paesi nei quali era stata interrotta la diffusione endemica della malattia sono tornati ad essere endemici.
Questo il commento della dott.ssa Zsuzsanna Jakab, Direttore dell’OMS – Regione Europea: “Possiamo fermare la diffusione di questa malattia mortale, ma non ce la faremo fintantoché tutti non giocheranno la propria parte: immunizzando i propri figli, se stessi, i propri pazienti, le popolazioni. E anche ricordando a tutti che le vaccinazioni salvano vite umane”. Aggiunge infine: “Chiediamo a tutti i Paesi di attuare immediatamente misure ampie ed adeguate per fermare l'ulteriore diffusione di questa malattia.
La buona salute per tutti inizia con l'immunizzazione e, fintantoché questa malattia non verrà eliminata, non riusciremo ad essere all'altezza degli impegni del Sustainable Development Goal”.
Figura 1 Mappa dei casi di morbillo nella Regione Europea (gennaio – giugno 2018)
Figura 2 Distribuzione trimestrale dei casi di morbillo nella Regione Europea (gennaio – giugno 2018)
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